Storia di talenti azzerati e di maggioranze variabili.

Dall’insediamento della maggioranza consiliare e della “giunta dei talenti”, in circa tre anni, sono accaduti in sequenza, sul fronte politico ed istituzionale i seguenti fatti:
1. Il sindaco estromette in pieno consiglio l’assessore all’urbanistica Margherita Trifoni.
2. Il consigliere Vincenzo Santuomo, primo degli eletti nell’IDV, entra in rotta di collisione con l’amministrazione.
3. In urbanistica due consiglieri dell’opposizione Mimì Di Carlo e Gianfranco Francioni cominciano a sostenere l’operato della giunta.
4. Arrivano le dimissioni del segretario cittadino del PD Albert Pepe che nella lettera di abbandono scrive: “se il libero pensiero che s’interroga viene vessato e maldestramente processato in una cupa atmosfera kafkiana ritengo opportuno farmi da parte” e aggiunge “dobbiamo nutrire questa fragile e promettente creatura che è il PD rifiutando la cultura del narcisismo…senza formazione non si va da nessuna parte e rischiamo di consegnare la gestione della cosa pubblica a dei dilettanti allo sbaraglio o a dei cinici e spregiudicati professionisti dell’interesse privato…”
5. I consiglieri Ciafardoni, Maddaloni e Sacconi che reclamavano maggiore visibilità escono dal PD e costituiscono un nuovo gruppo consiliare pur restando ancora nella maggioranza.
6. Dopo la diaspora dei tre, il consigliere Francioni si unisce a loro e insieme danno vita a Progresso Giuliese: è il momento propizio per l’ingresso di Francioni in giunta, il sindaco annuncia l’azzeramento della Giunta.
7. Il PD però rifiuta questa prospettiva, la crisi si complica, ci si salva con il coinvolgimento dell’UDC (rifiutato pochi giorni prima): viene offerta la poltrona di assessore a Nausicaa Cameli, figlia dell’ex sindaco di centro-destra Cameli e sostenitrice (con l’UDC) del padre nel ballottaggio del 2009 contro Mastromauro.
8. Con la scomparsa del compianto Dr. Santuomo, stranamente nell’IDV non entra in consiglio il primo dei non eletti Giancarlo Cartone bensì Luigi Ragni.
9. Progresso Giuliese si allontana sempre più dalla maggioranza fino a collocarsi all’opposizione.
10. La maggioranza si indebolisce fortemente ma si salva spesso con l’appoggio di Di Carlo e Cameli.
11. Si dimette il consigliere Sacconi ed entra in consiglio Patrizia Pomante. La maggioranza recupera un voto, ma la tranquillità dura poco.
12. Arrivano le rumorose dimissioni dell’assessore Mastrilli dalla giunta e dal PD con questa motivazione:“ritengo completamente calpestata la volontà popolare e non più condivisibili le scelte politiche ed amministrative. Meritocrazia, moralità, trasparenza, cittadini al primo posto, sono solo rimaste belle parole, ma nei fatti si è perso tutto.”
13. Il sindaco replica: “Procederò all’azzeramento… Voglio dare una scossa, imprimere una significativa sterzata all’azione amministrativa.”
(Quindi Mastrilli ha ragione?).
14. Nel frattempo il consigliere Jurghens Cartone abbandona il PD perché “il Pd a Giulianova è ormai un partito lontano dai problemi della gente, troppo fumoso e poco pratico”.
15. L’Italia dei Valori toglie l’appoggio alla maggioranza perchè “incapace di mantenere le promesse del programma, superficiale e non sempre dotata delle adeguate competenze nella gestione della cosa pubblica” e sconfessa il consigliere Ragni e l’assessore Ranalli perchè “non si è mai sentito rappresentato dai suoi due membri istituzionali, che hanno sempre agito e votato in modo del tutto autonomo, ignorando la volontà politica del Coordinamento cittadino”.
16. SEL comunica che “è necessario un confronto politico per la migliore risoluzione del problema creatosi e per un rilancio dell’azione amministrativa. Appare utile una discussione tenuto anche conto che l’assessore Mastrilli non si è dimesso nè per stanchezza nè per motivi personali.”
Da Giuliaviva.it

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