Accade a Giulianova


IL 30 AGOSTO ANNUNCIANDO “URBI ET ORBI” L’ISTITUZIONE
DEL VIGILE DI QUARTIERE IL SINDACO DI GIULIANOVA,
FRANCESCO MASTROMAURO, NOVELLO FELICE SCIOSCIAMMOCCA,
DOPO PIU’ DI MEZZO SECOLO RISPOLVERA DALL’ARCHIVIO DI CINECITTA’
IL CELEBRE FILM DI MARIO MATTOLI “MISERIA E NOBILTA'”
E OFFENDE ANCORA UNA VOLTA IL POPOLO DEL QUARTIERE ANNUNZIATA

Ci risiamo.
E dire che ci occuperemmo volentieri di altri temi e di diversi aspetti della vita cittadina più gratificanti per lo spirito e più interessanti per la mente, ma sembra che il sindaco Francesco Mastromauro stia mettendocela tutta per turbare il quieto fluire della quotidianità giuliese da sempre caratterizzata dal rispetto delle persone per le essenzialità urbanistiche che definiscono, nel bene e nel male, ogni singola parte della città.
Eppure dovrebbe essere primaria cura di un sindaco crearlo, quando non ci fosse, mantenerlo in caso contrario già esistesse, uno spirito di reciproca, scambievole collaborazione tra i cittadini che abitano nelle diverse zone della città.
Invece no.
Alcune dissennate iniziative, che stanno caratterizzando il crepuscolo di questa legislatura di talenti a guida Mastromauro, stanno aizzando i Giuliesi l’uno contro l’altro accendendo un pericoloso spirito di parte che potrebbe degenerare in odio civile con un inevitabile turbamento della quiete pubblica.
Lo avevamo previsto con timore già all’annuncio della famigerata “Spiaggia dei Miracoli” e avete visto tutti dalla spietata verità delle immagini dei nostri filmati come sia andata a finire. Per spirito di carità sorvoliamo sulle ridicole iniziative propagandistiche successive finalizzate ad incipriare un cadavere che induce a mestizia, ma anche a vergogna, chiunque getti uno sguardo su quella spiaggia.
Non contento della ribellione di popolo scatenata dalla storia dei cani, dei fischi e degli insulti che per la prima volta lo hanno sommerso davanti alle amate telecamere e ai flash dei fotografi, il sindaco Mastromauro, tra una pioggia di problemi che gli sono caduti addosso anche di recente per gravi disattenzioni amministrative, le alluvioni di alcune vie, lo sprofondamento di pezzi di strade, non trova meglio da fare che buttare di nuovo il cerino acceso dentro un quartiere che vive in pace, che cresce nonostante lui e la sua squadra e che, soprattutto, vuole essere rispettato in modo particolare da chi ha il dovere istituzionale di farlo.
Noi cittadini del Quartiere Annunziata vogliamo far notare al sindaco Mastromauro che forse non avremo gli ombrelloni e le cabine stile “Morte a Venezia”, la piscina holliwoodiana sull’arenile come il suo ex avversario Mimì Di Carlo, oggi suo comodo, flautato sostenitore, o l’eleganza raffinata dei bagni del Don Juan da lui scelti per le sue vacanze a Giulianova, ma, anche se lui non se n’è accorto, impegnato com’è a svolazzare da un riflettore all’altro di questa città ridotta ormai a niente più che un set cinematografico per la propaganda elettorale, noi cittadini dell’Annunziata – lo rivendichiamo con legittimo orgoglio – siamo persone perbene, educate, rispettose del decoro urbano, con case più che dignitose tenute con grande cura del verde e gusto dei fiori, soprattutto costruite con onesti sacrifici, con negozi allestiti e mantenuti con il sudore della fronte e tante rinunce preferite e anteposte al lusso e alla vita dispendiosa per garantire un futuro dignitoso ai figli e ai nipoti: un patrimonio umano e civile, questo, che il sindaco Mastromauro non solo calpesta con le sue iniziative discriminatorie sul piano della convivenza cittadina, ma danneggia anche su quello del valore patrimoniale degli immobili e delle attività commerciali inducendo nell’opinione pubblica l’idea che l’Annunziata sia un quariere malfamato, sporco e violento.
QUESTO IL SINDACO NON LO PUO’ FARE PIU’!
Ma davvero Mastromauro credeva, o glie lo hanno fatto credere i suoi pifferai da salotto, che la trovata della tasca bucata, ovvero l’Istituzione del Vigile di Quartiere, potesse essere presa per una premura di questa Amministrazione e quindi rivelarsi una buona mossa per arrestare l’emorragia del consenso in una delle zone più popolose della città, che è sempre stata in passato un buon bacino di voti per la sua parte politica?
No, sindaco, i cittadini non sono cretini, rimetta a posto l’ago della bussola e si convinca che l’istituzione del Vigile di Quartiere solo all’Annunziata è stata soltanto una offesa alla sua gente, alla dignità ed alla laboriosita della persone che vi abitano e vi lavorano.
Si ricordi di essere il sindaco di TUTTA la città e che è suo preciso compito istituzionale scoraggiare, a cominciare da se stesso, ogni incauta iniziativa che potrebbe contenere in sè la più piccola minaccia di una discriminazione tra quartieri.
Certo questo recupero del buonsenso e di una più oculata progettualità dei servizi non potrebbe restituirle il consenso elettorale a cui lei ambisce, almeno, però, potrebbe evitarle la disfatta.
Quando questo nostro povero Comune non sarà più pieno di debiti come oggi e potrà tornare ad utilizzare il danaro, messo insieme grazie anche ai sacrifici e all’onestà dei cittadini, per i servizi di pubblica utilità, allora sarà il momento di prendere in considerazione l’istituzione seria e completa del Vigile di Quartiere, ma in tutte le zone della città, tutte ugualmente sottoposte ai rischi della degenerazione sociale individuale e collettiva, alle trasgressioni di ordine pubblico e privato di cui la cronaca quotidiana offre un impietoso quadro.
In quanto alle forze di opposizione, che per definizione si battono contro contenuti e forme dell’azione di governo della città, e lo fanno con impegno e cognizione di causa nello studio attento e consapevole dei documenti, a noi sembra, però, che fino a quando si continueranno ad usare i semitoni, le espressioni sbiadite ed ambigue nascondendosi dietro le insinuazioni, senza fare con chiarezza e trasparenza nomi e cognomi di coloro, che vanno indicati alla collettività come responsabili di scorrettezze sia nel pubblico che nel privato, fino a quando si useranno ipocritamente i guanti bianchi nei confronti dei mezzi mediatici, timidamente, larvatamente additati ogni tanto all’opinione pubblica come “stampa compiacente”o “amica”, “cassa di risonanza della Amministrazione comunale”, ma poi ossequiati con il cappello in mano per non perdere una intervista alla radio o un articoletto sul giornale, queste forze di opposizione non potranno essere percepite dall’opinione pubblica come capaci di un cambiamento radicale, quello che l’attuale momento storico e politico richiede, ma piuttosto come programmi di persone che promuovono se stesse a prendere “un posto al posto di”, insomma UNA CONTINUITA’ LEGGERMENTE MODIFICATA DELL’ESISTENTE.

di Marcella Vanni

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