Giulianova: I veri risultati del “marketing mirato”

Cresce il fatturato di quasi un milione di euro, ma l’utile, al contrario, diminuisce di quasi 70mila. È tutto qui il succo della polemica che ha investito il risultato di bilancio 2012 della “Julia Servizi Più”, società a partecipazione esclusivamente comunale, attiva nella commercializzazione del gas metano. La risposta alle critiche, avanzata dall’amministratore unico della società Simona Conte, ha indicato il motivo della flessione nell’andamento al rialzo del prezzo del metano, acquistato a prezzi sempre più elevati, ma rivenduto al livello minimo possibile, calmierando le bollette, ma deprimendo di pari passo gli utili. Per stabilire lo stato di salute della Julia Servizi non sarebbe dunque corretto fare riferimento all’utile, ma piuttosto ad un fatturato sensibilmente aumentato grazie al “marketing mirato che ha contribuito a determinare un aumento degli utenti, ed all’adeguamento delle tariffe applicato ai contratti degli utenti del trigeneratore”. Zoppa di qualunque riferimento alle condizioni climatiche proibitive dell’inverno 2012, (nevicate “storiche” e temperature polari avranno pur avuto il loro peso sull’impennata dei consumi e dunque sul fatturato, ndr), la disamina di Simona Conte ha finito con l’incentrarsi soprattutto sul ruolo del marketing: un aspetto della gestione non solo di “Julia Servizi Più”, ma di tutte le partecipate, fino a poco tempo fa pressoché sconosciuto, venuto alla luce solo grazie all’inchiesta del nostro giornale sulle spese sostenute al riguardo dalle aziende ad esclusiva partecipazione comunale. Ignorato fino a ieri, esaltato a parole oggi, il peso effettivo di pubblicità e sponsorizzazioni sembra però, nei fatti, assai meno rilevante. A parlare, ancora una volta, sono i dati che riassumono, nella tabella pubblicata in questa pagina, l’andamento della spesa pubblicitaria e delle utenze di “Julia Servizi Più” per il quadriennio 2009-2012, e che non sembrano proprio giustificare i toni trionfalistici usati per difendere la bontà della strategia aziendale. Migliaia e migliaia di euro (quasi 170mila negli ultimi tre anni) sono usciti dalle casse della “Julia Servizi Più”, ma se relativamente al 2010 la spesa sembra esser stata ripagata (903 nuove utenze a fronte di circa 48mila euro investiti), è nel biennio successivo che i conti mostrano di non tornare. Con 120mila euro spesi fra il 2011 ed il 2012 il ritorno è stato infatti di soli 233 nuovi clienti, una miseria soprattutto se rapportato all’ampiezza del comprensorio in cui opera la società (12 comuni, tutti della provincia di Teramo). Senza contare che, paradossalmente, le utenze sono aumentate di più quando si è speso meno (147 unità nel 2011, con una spesa pubblicitaria di circa 48mila euro, lievemente calata rispetto all’anno precedente) rispetto a quando le uscite per il marketing hanno subito una violenta impennata (86 unità nel 2012 con ben 72mila euro di investimento pubblicitario). Difficilmente le cifre ingannano, e dipingono anche in questo caso un quadro diverso da quello ufficialmente presentato: numeri alla mano, il “marketing mirato” di Simona Conte non sembra negli ultimi anni aver funzionato poi così bene. Scritto da Super User – Giuliaviva.it

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