La fiction di via Cupa continua: dal cilindro salta fuori Claudio Ruffini

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E’ una storia lunga e non banale quella del Piano Integrato di Via Cupa, che merita di essere raccontata perché è lo specchio dei nostri tempi.
Prima di continuare nella narrazione, un ringraziamento va a tutti coloro che commentano a vario modo. Uno, in particolare, lo indirizziamo al Prof. Serafino Cerulli-Irelli dal quale ci divide l’opposta valutazione dell’esito amministrativo ultimo della vicenda ma del quale apprezziamo il contributo franco, diretto, acuto e, per certi versi, illuminante.
Nel suo ultimo intervento il Prof. Cerulli-Irelli ci offre lo spunto per un’ulteriore riflessione sul perché e sul come ci ritroviamo oggi a scrivere circa il Piano d’Intervento Integrato di Via Cupa. Scrive il Prof. Cerulli-Irelli: “Quanto alla “sveltina” (delibera di Giunta del 2008) io la chiamerei piuttosto una “lentina”, visto che la “Proposta di P.I.I.”, elaborata per moltissimi mesi, era ormai pronta da tempo. Ho un vaghissimo ricordo che ci possa esser stato, da ultimo (estate del 2008), una qualche accelerazione legata alle improvvise dimissioni dell’allora Sindaco e alla supposizione che il Commissario di nomina prefettizia avrebbe gestito soltanto l’ordinaria amministrazione …”.
A beneficio di coloro che non conoscono i fatti citati dal Prof. Cerulli-Irelli, “sveltina” è l’appellativo che abbiamo dato ad una delibera con cui la Giunta Comunale approvò la Proposta di Piano nell’ultimo giorno utile della consiliatura, poche ore dopo che la Proposta era stata protocollata in Comune e nel tardo pomeriggio della vigilia di Ferragosto del 2008.
Il nostro autorevole interlocutore propone una diversa lettura dei fatti, ricordando che, in realtà, la proposta era stata elaborata per moltissimi mesi e che era pronta ormai da tempo; quindi, molto prima del famoso 14 agosto 2008.
Il Prof. Cerulli-Irelli mette in luce un fatto vero e di straordinaria importanza: la Proposta di Piano fu il risultato di lunghe e laboriose trattative ed era pronta da tempo.
Lo ricorda anche un articolo de (guarda caso) Il Messaggero del 4 dicembre 2007, dal titolo “Il deposito dei pullman di Giulianova si trasferisce in Via Cupa dove nasce un campo di calcio. Negozi e case al posto dell’Arpa”.
Quel pezzo merita di essere letto per interno e conferma tutto. In più rivela che “Sempre sulla statale adriatica, a pochi passi dalla stazione, la ditta Di Gennaro Costruzioni di Tortoreto ha acquistato l’immobile che attualmente ospita la rivendita e riparazione moto della ditta “Erasmo Di Giacinto” ed anche lì realizzerebbe appartamenti e negozi”.
Per farla breve, pronto da diverso tempo, l’accordo approda in Giunta, dopo lunga attesa, quasi fuori tempo massimo.
Perché questa lungo stop? Chi e cosa l’hanno determinato?
Le dimissioni improvvise del Sindaco di allora, Claudio Ruffini, rischiano di far precipitare la situazione. Le dimissioni di Ruffini sono datate 28 luglio. Il rischio di vanificare il lavoro di mesi è grande. La proposta di Piano è pronta ma si attende l’ultimo giorno utile per protocollarla in Comune, per portarla in Giunta e per farla approvare. Non è normale, no?
Cosa sarà mai accaduto in quei giorni di così importante da far perdere quasi 20 giorni per mettere un punto fermo su una Proposta già elaborata? Di cosa avranno dovuto ridiscutere coloro che in quegli anni determinavano (e determinano inran parte ancora oggi) le scelte urbanistiche a Giulianova?
Abbiamo la quasi certezza che questa nostra curiosità non verrà mai soddisfatta.
Certe mancate risposte, però, sono più eloquenti di mille parole.
Il Prof. Cerulli-Irelli ricorda le improvvise dimissioni del Sindaco del tempo, Claudio Ruffini, offrendoci così il destro per ricordare uno dei periodi più bui dell’urbanistica a Giulianova e per dare una collocazione storica all’originaria Proposta di Piano Integrato di Via Cupa, licenziata in tempi record nel 2008.
Uno dei primi atti di Claudio Ruffini, fesco Sindaco di Giulianova, consiste nel paracadutare da Alba Adriatica a Giulianova colui che sarebbe diventato in seguito il Dirigente dell’Area Urbanistica -l’Arch. Roberto Olivieri- e che ritroviamo, destinatario di due avvisi di garanzia, al centro dei casi della lottizzazione ex Migliori-Longari e dell’abuso di Palazzo Gavioli. Dei due, quello della ex Migliori-Longari appartiene all’era Ruffini.
Ruffini è anche colui che fa declassare il Comune di Giulianova per consentire l’arrivo da Sant’Egidio di un nuovo Segretario Generale, la Dott.ssa Daniela Marini, che continuerà ad esercitare il ruolo di garante della legalità e della  correttezza amministrativa dell’azione dell’ente anche sotto Mastromauro.
Ruffini ed il consigliere comunale con delega all’urbanistica, Capanna senjor, sono in quegli anni i protagonisti della cosiddetta “politica del fare”, del fare purché si faccia. Tentano, senza riuscirvi, di far vendere una parte di Piazza Dalla Chiesa; acconsentono alla trasformazione del Riviera da albergo a residence; promuovono l’approvazione di numerose varianti specifiche al Piano Regolatore (es.: quella dell’area ex Moma); sponsorizzano la vendita del Pioppeto che per l’occasione viene raso al suolo; avviano l’iter per l’alienazione dell’ex Scuola Acquaviva e per l’approvazione della Variante Generale al Piano Regolatore; consentono che si edifichi ai piedi della collina in area parzialmente interessata da vincolo PAI (v. Migliori-Longari).
In quei frangenti calca la scena nei panni di attore non protagonista (non di semplice comparsa) l’attuale Sindaco di Giulianova, Francesco Mastromauro, al tempo vice di Ruffini.
Ruffini si dimette il 28 luglio ed è Mastromauro a condurre la Giunta che approva il Piano di Via Cupa il 14 agosto. Pur avendone ancora titolo, Ruffini preferisce non partecipare a quei lavori: lascia il testimone al suo vice e confida, sicuro, nei suoi fedeli assessori. Visto il parere reso dal Dirigente competente e presente il Segretario Comunale, la delibera passa.
In un suo intervento di qualche giorno fa sul nostro blog, il Dott. Arboretti ha sottolineato il ruolo di Mastromauro nello sviluppo della vicenda del P.I.I. di Via Cupa.
Al contrario, Arboretti non ha speso una virgola su quel lungo ed estenuante lavoro di elaborazione del Piano e di ricerca dell’accordo tra Pubblico e Privato, che oggi ci viene ricordato dal Prof. Cerulli-Irelli, che ha visto operare alacremente il Sindaco Ruffini ed il Geom. Capanna. Se vorrà, avrà modo di recuperare anche sul nostro blog.
Questo passaggio a vuoto di Arboretti ci dà modo di fare un’ultima considerazione: dal punto di vista delle scelte urbanistiche ed anche con riferimento a quella del P.I.I. di Via Cupa, le responsabilità politiche di Ruffini non sono affatto minori rispetto a quelle di Mastromauro. Semmai è vero l’esatto contrario.
Su Via Cupa -e non solo- Mastromauro pensa ed agisce in perfetta continuità rispetto alla strada maestra tracciata dal duo Ruffini-Capanna.
Il vero autore del “sacco urbanistico” di Giulianova non è Mastromauro bensì il suo predecessore. Differenze tra i due? Di stile (“inclusivo e da buon padre di famiglia” quello di Ruffini; “divisivo ed appariscente” quello del secondo) ma anche di sostanza: Ruffini avrebbe sicuramente gestito il Consiglio Comunale del 13 maggio in modo da far respingere i 7 emendamenti presentati da Arboretti. Invece Mastromauro li ha rivendicati per sé!
Nella sostanza, tuttavia, tra le scelte dei due Sindaci non c’è soluzione di continuità ed Arboretti ne è consapevole più di chiunque altro visto che su certe battaglie Il Cittadino Governante si è molto speso mentre le altre forze politiche –Rifondazione esclusa- stavano quasi sempre a guardare.
Fin troppo facile sparare su Mastromauro, tutt’altra cosa è spezzare il filo rosso che lega tra loro Ruffini, Capanna e Mastromauro, e che parte dalla ex-Migliori-Longari per finire al Gavioli.

La Redazione de I Due Punti – www.iduepunti.it

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