E io pago!

Adesso è ufficiale, certificato nero su bianco sul numero di “Piccola città” dello scorso 11 gennaio: il Palazzo  usa denaro pubblico, cioè soldi nostri, per farsi propaganda. Travestita da resoconto delle proprie attività, peraltro già veicolata con le bollette della “Julia Servizi Più”,  ma pur sempre propaganda.Non sappiamo quanto sia costata l’operazione, ma fosse anche un solo euro, il principio non cambierebbe.Non sappiamo neppure se, all’interno della giunta o della maggioranza consiliare, si sia levata qualche voce di dissenso: all’esterno nulla è trapelato lasciando a tutti, assessori e consiglieri, la corresponsabilità del  “chi tace acconsente”.

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