Il flop della Fiera dell’Epifania impone una seria riflessione sulla organizzazione degli eventi in città, qualsiasi sia la stagione dell’anno. Anno che è iniziato decisamente male, con l’annullamento dell’evento lo scorso 6 gennaio, a cui hanno aderito pochissimi commercianti, che sono stati costretti mestamente a spostarsi da un’altra parte, a causa della pessima organizzazione. Questo evento flop è solo l’ultimo di una lunga serie, vedasi i mercatini estivi. C’è da dire che alcune manifestazioni, come il presepe vivente, sono andate molto bene, ma sono decisamente poche per una città a vocazione turistica. Un comune serio supporterebbe ad esempio le manifestazioni organizzate dai commercianti e pagate di tasca propria come ad esempio I love shopping, con più risorse economico-finanziarie, proprio perché ci sono ricadute positive per tutta la città, per prima cosa a livello di immagine. Altre manifestazioni come Attenti al luppolo sono oramai consolidate, ma spesso gli organizzatori si trovano davanti intralci burocratici, menefreghismo da parte di chi ci amministra, inefficienze da parte del comune. Una manifestazione di primo livello come La Rocca barocca andrebbe ancor più valorizzata e potrebbe far fare culturalmente un salto di qualità considerevole, ma occorre una promozione anche a livello extra-cittadino, di livello regionale. Se il buongiorno si vede dal mattino, il 2016 è iniziato male, come peggio non si poteva e l’amministrazione deve riflettere sul proprio operato: bisogna investire più soldi in manifestazioni, specialmente in estate, pubblicizzandole adeguatamente, supportandole, creando pochi intralci burocratici e mettendo a disposizione dei dipendenti comunali che seguano il tutto adeguatamente e costantemente. Le giunte Mastromauro hanno dimostrato di non essere in grado di rilanciare la nostra città, che vive una situazione di stallo senza precedenti, se non addirittura di desertificazione. L’unica cosa che si può fare è mettere i privati nella migliore condizione possibile di operare, supportandoli, agevolandoli e riducendo al minimo le procedure burocratico-amministrativi che intralciano gli operatori del settore.
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