Il proprietario di 7-Eleven rifiuta un’offerta di acquisizione da 38,7 miliardi di dollari da parte del rivale


Il proprietario giapponese della catena di minimarket 7-Eleven ha rifiutato un’offerta di acquisizione da 38 miliardi di dollari (29,2 miliardi di sterline) da parte di un concorrente canadese.

In una lettera indirizzata al proprietario di Circle K, Alimentation Couche-Tard (ACT), Seven & i Holdings ha affermato che l’offerta della società canadese sottovalutava “grossolanamente” la società ed era gravata da rischi normativi.

Il proprietario del 7-Eleven ha tuttavia aggiunto che resta aperto alle trattative e pronto a prendere in considerazione una proposta migliore.

ACT non ha risposto immediatamente alla richiesta di commento della BBC News.

“Il Comitato speciale ritiene che la vostra proposta sia stata presentata al momento opportuno e sottovaluti notevolmente il nostro percorso autonomo e le ulteriori vie praticabili che vediamo per realizzare e sbloccare il valore per gli azionisti”, si legge nella lettera di Seven & i, riferendosi a un comitato speciale costituito per valutare l’offerta.

L’offerta di ACT arriva in un momento di notevole debolezza dello yen giapponese rispetto al dollaro statunitense, rendendo Seven & i più accessibile agli acquirenti stranieri.

“La vostra proposta non riconosce adeguatamente le molteplici e significative sfide che una simile transazione incontrerebbe da parte delle agenzie statunitensi preposte all’applicazione delle leggi sulla concorrenza”, si legge nella lettera di Seven & i.

7-Eleven è la catena di minimarket più grande al mondo, con 85.000 punti vendita in 20 paesi e territori.

Se l’accordo andasse in porto, la presenza di ACT negli Stati Uniti e in Canada raddoppierebbe, arrivando a più di 20.000 siti.



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