Peccatore Jannik è il primo tennista italiano a raggiungere la finale degli US Open e a superare quota 10mila punti in classifica in una singola stagione! L’altoatesino doma in tre set un commovente Jack Draper, n° 25 del mondo, alla fine di una battaglia senza esclusione di colpi, contraddistinta dal caldo e dall’umidità del pomeriggio di New York. L’azzurro ha anche stretto i denti nel secondo set dopo una caduta rovinosa sul polso sinistro e successivo Medical Timeout. L’allievo di Vagnozzi e Cahill centra così la seconda finale Slam stagionale dopo quella vinta agli Australian Open a gennaio e ora attende il vincente del derby statunitense tra Frances Tiafoe e Taylor Fritz che si giocherà stanotte.
Una semifinale non bellissima dal punto di vista dello spettacolo, ma intensa, emotiva per l’amicizia tra i due contendenti ea suo modo drammatico tra il malessere di Draper (grondante di sudore per gran parte del match e colto da un conato di vomito a metà sfida) e l’infortunio, per fortuna non grave (attendiamo conferme in merito nelle prossime ore), di Sinner. Alla fine l’esperienza, la classe e la maggior lucidità nei momenti decisivi del n° 1 del mondo hanno fatto la differenza e l’inglese nell’ultima mezz’ora ha alzato bandiera bianca, consegnandosi al rivale.
Peccatore Jannik
Credito Foto Getty Images
Cronaca della battaglia sull’Arthur Ashe
Nel secondo scontro diretto tra i due (il primo l’aveva vinto tre anni fa Draper al Queen’s) si parte in grande equilibrio: l’inglese serve con costanza, Jannik fa fatica a leggere gli angoli della battuta del mancino. Poi improvvisamente nel settimo gioco l’azzurro mette la freccia, alla prima palla break, con un diritto di un metro in corridoio dell’avversario. Sembra la scossa decisiva per vincere il set, ma il 22enne di Sutton recupera subito lo svantaggio salendo 0-40 e trasformando la terza palla break. E’ un parziale nervoso, testo. L’allievo di Vagnozzi e Cahill non riesce a trovare l’impatto perfetto in accelerazione, il diritto di Draper è ballerino. Proprio quando il tiebreak sembra l’epilogo inevitabile, il n° 25 del mondo incappa in un gioco da tre doppi falli, il terzo è fatale. Sinner chiude 7-5 in 57 minuti.
Le condizioni di gioco sono proibitive, fa caldo e c’è tantissima umidità. Cinque partite in 40 minuti, Draper annulla 4 palle break nei primi tre. Entrambi faticano con la prima, le percentuali non superano il 40%. Si scambiano tanto, punti sudati, trascinati. Sul 4-4 l’inglese vomita sulla linea di fondo, pulisce con l’asciugamano e convince il giudice di sedia a continuare anche per sfruttare il momento positivo sul 30-30. E’ in trance agonistica. Peccatore, però, tiene la battuta. Nel gioco successivo l’azzurro si inventa il punto del torneo con un passante spaziale dopo una caduta rovinosa sul polso sinistro, gli sono mancati gli appoggi.
Al cambio di campo, al servizio, i due si fanno visitare dai relativi fisioterapisti, Jannik rifiuta la fasciatura anche se al rientro fatica dalla parte del rovescio dove il coetaneo ovviamente insiste. Morale? Si va al tiebreak, il paradiso del n° 1, che stringe i denti e lo domina 7-3 vincendo il 15° negli ultimi 16 giocati. Sentirsi “robotico” con i momenti di pressione. Un’ipoteca sul passaggio del turno dopo due ore e mezza. Ed è così: nel terzo set Draper, di fatto, si arrende. La spia della riserva si era già accesa negli ultimi game del secondo: due break Sinner e siamo alla stretta di mano. Il 22enne di Sexten è alla sua seconda finale Slam in carriera, si può ospitare in poltrona per scoprire il suo rivale.
A quanto ammonta il montepremi (da record)?
L’edizione 2024 dello US Open entrerà nella storia del tennis per il montepremi assegnato ai suoi partecipanti: la cifra totale è di 75 milioni di dollariche ritocca verso l’alto di 10 milioni l’edizione dell’anno scorso! Ai vincitori dei due singolari 3,6 milioni di dollari. Clicca qui per scoprire i dettagli del montepremi turno per turno.
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