In fuga dalla povertà

I  giovani Italiani emigrati all’estero sono il

triplo di quanto si pensasse

Una ricerca calcola che i nostri giovani emigrati all’estero siano il triplo di quanto si pensasse. Ma perché questa grande fuga?

 

Gentile lettrice, si tratta di uno studio della Fondazione Nord Est. In 10 anni sarebbero emigrati 1,3 milioni, ossia 130mila l’anno, molti più degli stranieri irregolari che entrano in Italia. Tra i giovani in fuga, oltre il 30% è laureato, a differenza delle migrazioni di inizio ‘900 verso Usa e Sud America, quando espatriava gente con livelli di studi molto bassi. La difficoltà di trovare lavoro, specie nel Meridione, non può essere la sola ragione della fuga, perché la disoccupazione in Italia non è molto superiore alla media europea. La vera causa sta nei bassi salari. Dal 1992 al 2022 siamo stati l’unico Paese europeo i cui stipendi sono scesi in termini reali (–2,9%), mentre nel resto d’Europa crescevano: Danimarca +38%, Germania +33, Francia +31, Grecia +30,5. In fondo alla lista Olanda +15,5, Portogallo +13,5 e Spagna con il +6,2, a finire l’Italia col -2,9.

 

 

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Affossato il salario minimo

 

Brunetta sfida il Colle: affossato il salario minimo

 

Bocciato il salario minimo, così come la mediazione degli esperti di Mattarella: il Cnel di Brunetta sfida anche il Quirinale.

 

Il documento finale che affossa il salario minimo viene approvato a maggioranza dall’assemblea del Cnel, con il voto contrario di Cgil, Uil e Usb. In particolare, su 62 (su 64) componenti presenti, 39 hanno votato a favore e 15 contro, 8 consiglieri non hanno partecipato. Si presenta tronfio e provocatore il presidente del Cnel, Renato Brunetta, in conferenza stampa dopo l’ok al testo. Ricorda che tempo fa Cgil e Uil erano contro il salario minimo e prende in prestito lo slogan della manifestazione della Cgil (“La via maestra, insieme per la Costituzione”), di qualche giorno fa per giustificare il suo no a una legge che esiste in 22 Paesi Ue su 27.

 

 

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Il Fmi smentisce Meloni

Il Fmi smentisce il governo Meloni, nel 2024 l’Italia andrà

molto peggio del previsto

 

La previsione del Fondo monetario internazionale è che il Pil italiano crescerà dello 0,7% l’anno prossimo. Sarebbe un risultato molto peggiore di quello stimato dal governo Meloni (+1,2%), che dovrebbe fare i conti con un debito pubblico sempre altissimo.

 

 

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Cnel contratti sono equi

Per il Cnel i contratti sono equi? C’è una bella differenza tra i

giovani e gli assunti trent’anni fa

 

di Marco Biagiotti Dopo la relazione del Cnel, presieduto dall’immarcescibile Brunetta, col quale si è chiuso al salario minimo con l’affermazione che i contratti nazionali sono più che equi, bisogna fare una riflessione su quanto sta accadendo in questi anni, che definisco di transizione da un contratto equo ed uno povero. Oggi, in una qualsiasi […]

 

 

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Reddito di Cittadinanza Europeo

Reddito di Cittadinanza Europeo: per un’Europa dei popoli


di Beppe Grillo – Una volta la premier inglese Margaret Thatcher definì la povertà come “un difetto della personalità.” In sostanza, una mancanza di carattere.

Che ci fosse qualcosa di “sbagliato” nei poveri non lo pensava però solo la signora Thatcher. Moltissime menti illuminate del nostro paese credono che i poveri debbano rispondere dei propri errori, poiché c’è qualcosa di sbagliato in loro. Con convinzione si interrogano sulle scelte scellerate dei nulla tenenti: “Ah, se solo potessimo insegnare loro come si vive; se solo ci ascoltassero; se solo seguissero i nostri consigli non avremmo oltre 3 milioni di poveri!”

La povertà è atroce. Ti esclude dalla società, dai rapporti, dal mondo. Ma non è dovuta a caratteristiche personali. Il povero non è un debole, qualcuno che non ha carattere, uno che non ha saputo giocarsi le sue carte. La povertà non è una mancanza di carattere, è semplicemente una mancanza di denaro. È mancanza di speranza e autostima, è essere intrappolati in una condizione che si pensa sia immutabile. La povertà è un problema pubblico e va affrontata con soluzioni pubbliche di redistribuzione della ricchezza.

E mentre si continua senza sosta una guerra ingiustificata ai nostri poveri invisibili, c’è qualcuno che pensa attivamente ad un mondo senza persone ridotte alla fame. Qualche giorno fa Pasquale Tridico, Professore di Economia e già Presidente INPS, ha lanciato una proposta davvero interessante: un Reddito di Cittadinanza Europeo.

Un Reddito di Cittadinanza Europeo alle fasce più deboli della popolazione, diverso da paese a paese, di circa 800 euro in Italia, che potrebbe essere finanziato con una tassazione europea sulle società capitali, che costerebbe circa 200 miliardi di euro da prendere dal bilancio dell’Ue.

Un provvedimento che avrebbe “l’obiettivo di stabilizzare gli shock asimmetrici eventuali che si verificano in ogni crisi in Europa”. Quando c’è una crisi i Paesi che sono già in deficit devono aumentarlo per coprire i costi sociali di povertà e disoccupazione, come è successo ad esempio alla Grecia durante la crisi. Se la Grecia avesse a suo tempo potuto accedere a un fondo europeo sostenuto da tutti, avrebbe potuto affrontare con più facilità la situazione. Per il Professor Tridico servono “meccanismi automatici di stabilizzazione e il reddito di cittadinanza europeo è esattamente questo, se pagato attraverso trasferimento centralizzato da parte di Bruxelles con finanziamenti che si raccolgono attraverso tutti gli Stati membri a seconda del loro peso economico, e la distribuzione dei fondi avverrebbe sulla base del bisogno, della povertà, dei tassi di disoccupazione di ogni nazione”.

Un corporate tax europea, una tassa sui profitti delle società, potrebbe finanziare la misura. A livello europeo negli ultimi 30 anni questa imposta è diminutira del 45%. In Italia nel 1990 era del 50%, oggi del 24%. E la diminuzione è avvenuta in tutti i Paesi, con una competizione al ribasso per attirare capitali. Ed è per questo che moltissime aziende si spostano dal sud Europa in quegli Stati europei che offrono corporate tax di poco superiori allo 0%. Secondo i calcoli del Prof. Tridico, se Bruxelles imponesse a tutti gli Stati una corporate tax minima del 23% (quindi inferiore anche a quella italiana), che è l’attuale media del blocco “potrebbe incrementare il bilancio comune del 2% e avrebbe soldi a sufficienza per pagare il reddito di cittadinanza a livello europeo”.

Quello che abbiamo di fronte è un cambio epocale. L’intelligenza artificiale porterà milioni di disoccupati, come non era mai successo nella storia umana. Le nuove sfide poste dalla globalizzazione e dalla digitalizzazione non possono essere affrontate con l’attuale sistema di protezione sociale. Un sistema che ormai risale alla seconda metà del secolo scorso.

Dobbiamo porre le fondamenta per un welfare europeo, con scelte coraggiose, in cui i valori di uguaglianza, dignità umana e lotta all’esclusione sociale siano le nostre stelle polari. Solo così potremmo finalmente vivere in una vera Europa dei popoli!

 

 

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Bonus trasporti: un fiasco

Il bonus trasporti è di nuovo un fiasco: risorse esaurite e domande chiuse in poche ore

Il click day del bonus trasporti lascia a secco migliaia di utenti: risorse esaurite anche stavolta in poche ore.
Un altro click day finito come da attese, con le risorse esaurite in poche ore e l’impossibilità di fare domanda già dal pomeriggio di domenica 1 ottobre, giornata in cui si è aperta la possibilità di richiedere il bonus trasporti da 60 euro.

 

 

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Sciopero nazionale dei Metalmeccanici per una nuova Politica Industriale… | I Due Punti

Inizia oggi lo sciopero nazionale unitario dei metalmeccanici indetto da Fim Cisl, Fiom Cigl e Uilm Uil per rivendicare la centralità dell’industria metalmeccanica e richiedere la realizzazione di politiche industriali chiare e a lunga durata.

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Fondi regionali Ue: Abruzzo male, penultimo tra le regioni italiane a spenderli – Rete8

L’Abruzzo è penultimo tra le regioni italiane nella spesa del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), che in Italia vale in totale circa 36 miliardi di euro. E’ quanto emerge da un’analisi dei dati pubblicati sul portale Cohesion Data della Commissione europea che coprono l’andamento delle allocazioni fino al 31 dicembre 2022

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Batteria sperimentale può aumentare di 10 volte l’autonomia delle auto elettriche: possibile svolta

Un team di ricerca sudcoreano ha sviluppato una tecnologia innovativa in grado di aumentare di almeno 10 volte l’autonomia delle batterie per auto elettriche (EV), mantenendole stabili ed efficaci. Ecco come funziona.

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Disoccupazione e abbandono scolastico in Abruzzo, oltre il 20% dei giovani non lavora e non studia – AbruzzoLive

Pescara. In Abruzzo il 20,7% dei giovani tra i 15 e i 34 anni rientra nella categoria dei Neet, coloro che non lavorano, non studiano e non sono inseriti in programmi di formazione. Un dato decisamente superiore rispetto alla media europea che si attesta al 15%. Se ne parlerà questa sera, alle 21, nel programma […]

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Riforma del fisco: taglio delle tasse per i redditi sotto i 40mila euro – Silenzi e Falsità

Nella prossima legge di bilancio, verrà confermato il taglio del cuneo fiscale a favore dei lavoratori che guadagnano fino a 40mila euro lordi e l’assegno unico di 200-300 euro al mese in base all’Isee per i figli. Come spiegato da […]

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Certa Stampa – I CONTI TORNANO / SUPERBONUS, ISTRUZIONI PER L’USO (parte 1)

Ecobonus, Sismabonus, Superbonus…sembrano i versi di uno scioglilingua, invece rappresentano solo i termini con i quali viene comunemente definito un importante provvedimento adottato dal Governo e previsto negli articoli 119 e 121 del cosiddetto Decreto “Rilancio” n.34 de

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Teramo, incidente sul lavoro a Sant’Atto: direttore in gravissime condizioni – Ultime Notizie Cityrumors.it – News Ultima ora

Il direttore dello stabilimento, C.M. di 47 anni, ha riportato un trauma toracico e spinale. I primi ad intervenire sono stato gli operai di turno, poi un

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Recovery Fund, Di Maio: “Tutti vogliono mettere le mani sul bottino. Da come e con che velocità spenderemo questi soldi dipende il nostro futuro” | LA NOTIZIA

“Stiamo lavorando al Recovery Fund, ci sono tantissimi soldi da spendere in pochi anni per la ripartenza. Tutti vogliono mettere […]

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Recovery Fund, il ministro Amendola sporge denuncia dopo la diffusione dei progetti da presentare a Bruxelles: “Sono provvisori” – Il Fatto Quotidiano

È furioso il ministro per le Politiche europee Vincenzo Amendola, coordinatore del Comitato interministeriale Affari europei, che ha annunciato in mattinata di aver sporto denuncia nel tentativo di individuare la “fonte anonima” che ha fatto arrivare sulle scrivanie di alcuni quotidiani italiani un primo, provvisorio documento con la lista dei 557 progetti presi in esame […]

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